Implantologia

L’impianto dentale, scientificamente definito come osteointegrato, è una radice artificiale in titanio, materiale totalmente biocompatibile che si lega all’osso.

In base al caso da trattare, gli impianti possono riguardare la sostituzione del singolo dente o dell’intera arcata o anche prestarsi come validi punti di ancoraggio per le protesi rimovibili. A guarigione avvenuta (processo di “osteointegrazione” dell’impianto) è possibile alloggiare nell’impianto (invisibile in bocca) un moncone che viene utilizzato come sostegno per la protesi fissa o per la protesi rimovibile (contribuendo alla sua stabilità).
L’implantologia è ormai una metodica standardizzata senza elevati rischi di insuccesso. Rimane comunque una scelta da farsi in modo oculato, ricordando che non in tutte le situazioni è possibile inserire gli impianti, sia per problematiche generali (osteoporosi, cardiopatie, diabete…) che specifiche  (osso insufficiente, malattia parodontale grave, scarsa igiene…).
E’ indispensabile che il paziente, che desideri sottoporsi a terapia implantare, abbia e mantenga un buon livello di igiene orale e sia preciso nel seguire il programma di controllo periodico che gli verrà indicato.
Il risultato deve essere mantenuto con un’ottima igiene per evitare che i batteri della placca vadano a depositarsi intorno all’impianto e determinino sofferenza e perdita dell’osso di sostegno (perimplantite), come del resto succede ai denti naturali.
I controlli devono essere periodici nel tempo e valutati dal medico poiché l’impianto, a differenza dei nostri denti, non è sensibile al dolore e quindi i sintomi di eventuali infezioni ed infiammazioni possono passare inosservati e non essere avvertiti dal paziente sino a quando non siano diventati importanti. 
Un esame radiografico (panoramica e/o TAC dei mascellari) è fondamentale prima di un intervento di implantologia.

Implantologia con impianti a vite emergenti a carico immediato – All on four

Si tratta di una nuova tecnica che prevede di risolvere la totale mancanza di denti o altre situazioni in cui i denti sono ormai compromessi, inserendo 4 soli impianti (in alcuni casi gli impianti potranno essere 6) nella regione anteriore dei mascellari. Le percentuali di successo implantare oscillano tra il 97% e il 99% e quelle di successo protesico sono pari al 100%. 
La tecnica All on four consente di collocare una protesi a carico immediato, chiamata Toronto, con un minimo di 10 denti e successivamente, dopo tre mesi, di riabilitare il paziente con una protesi definitiva con struttura in titanio di 12 denti in resina composita o in ceramica.

I VANTAGGI

  • Si potrà avere fin da subito una dentatura completa, con denti fissi in non più di 24 ore dall’intervento.
  • Sarà possibile ottenere stabilità anche con un volume osseo minimo, relegando pertanto a pochi casi la necessità di sottoporsi a difficili e costose tecniche di chirurgia preimplantare.
  • Il venir meno del bisogno di sottoporsi ad interventi di rigenerazione ossea e il minor numero di impianti si traducono in minori costi per il paziente.
  • Si otterranno alta efficienza e garanzia di successo protesico del 100%.


GLI STEP DA SEGUIRE

  • Prima visita: viene effettuata la diagnosi e vengono eseguite le fotografie e la radiografia panoramica, prescritta ed eseguita la TAC , ed eventuali esami aggiuntivi (ECG, ematologici, ecc).
  • Secondo appuntamento: si procede all’eventuale estrazione dei denti residui compromessi, all’inserimento degli impianti e all’impronta per la protesi provvisoria che viene inserita entro 24 ore dall’intervento. Gli impianti vengono posizionati nelle zone anteriori dei mascellari che sono quelle dove vi è una maggiore qualità e quantità ossea.
  • Terzo appuntamento: rimozione dei punti di sutura.
  • Dopo tre mesi: essendosi ormai realizzata l’integrazione ossea, la protesi dentaria provvisoria viene sostituita con quella definitiva in resina o in ceramica, a seconda delle esigenze del paziente.


LE PROTESI DI TORONTO

La protesi di Toronto, avvitata sugli impianti, viene progettata in modo che il passaggio fra la gengiva finta e quella naturale non sia visibile; i buchi dove passano le viti protesiche (le viti che vanno ad ancorare la protesi agli impianti) verranno chiusi con un composito del colore dei denti. L’ancoraggio implantare è garantito da 4 o al massimo 6 impianti. Anche se la protesi è un corpo unico è possibile dare l’effetto degli spazi interdentali, rendendo il sorriso naturale e armonico.